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MOBILITY MANAGER SCOLASTICO. BENE MA NON BENISSIMO.

MOBILITY MANAGER SCOLASTICO. APPROVATI IN SENATO EMENDAMENTI AL D.L. 68/2022. FIAB: QUALCHE PASSO AVANTI MA SI RISCHIA DI DEPOTENZIARE LA FIGURA E MANCA IL COINVOLGIMENTO DELLE SCUOLE.

Con l’approvazione, in Senato, degli emendamenti al Decreto Legge 68/2022, sono state introdotte alcune innovazioni alla figura del mobility manager scolastico, già prevista dall’art. 5, comma 6, della legge 28 dicembre 2015, n. 221, emendamenti confermati nella conversione in legge pubblicata in gazzetta ufficiale il 5 agosto.

In particolare il primo emendamento approvato inserisce, all’art. 8 del Decreto Legge 68/2022, l’art. 12-bis che prevede l’integrale sostituzione del comma 6 dell’art. 5 della legge 28 dicembre 2015, n. 221 (che istituiva la figura del mobility manager scolastico), e l’introduzione del comma 6-bis, che apre alla possibilità di incaricare figure professionali esterne, sgravando così il personale docente dalle relative incombenze, e dei commi 6-ter, 6-quater e 6-quinquies, che rivedono i compiti del mobility manager e prevedono l’emanazione di specifiche linee guida ed una piattaforma informatica per agevolare le attività.

Vengono, quindi, accolte alcune delle richieste avanzate, in sede di parere alla bozza di linee guida sul mobility manager scolastico, emanate dal Ministero dell’Istruzione (e mai approvate), da parte del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, che aveva sostanzialmente “bocciato” la proposta ministeriale chiedendo, tra le altre cose, che venisse prevista la possibilità di nominare esperti esterni (vedasi il parere del Consiglio Superiore QUI).

Sembrerebbe, quindi, essere risolta una delle criticità che, insieme alla mancanza delle linee guida (che ancora non esistono), bloccava la diffusione del mobility manager scolastico, cioè il carico di lavoro aggiuntivo, da assumersi volontariamente, e senza retribuzione aggiuntiva, da parte di un docente, che avrebbe dovuto anche provvedere autonomamente ad aggiornarsi e specializzarsi sulla complessa materia del mobility management.

Ma se un passo avanti sembra fatto, in attesa delle linee guida e della piattaforma digitale che dovrebbe facilitare il compito dei mobility manager scolastici, non può non notarsi il cambio delle funzioni di tale figura, il cui scopo, con la nuova formulazione della normativa, è essenzialmente quello della promozione della funzione educativa della scuola e dello sviluppo sostenibile e non più di organizzare e coordinare gli spostamenti casa-scuola-casa del personale scolastico e degli alunni; mantenere i collegamenti con le strutture comunali e le aziende di trasporto; coordinarsi con gli altri istituti scolastici presenti nel medesimo comune; verificare soluzioni, con il supporto delle aziende che gestiscono i servizi di trasporto locale, su gomma e su ferro, per il miglioramento dei servizi e l’integrazione degli stessi; garantire l’intermodalità e l’interscambio; favorire l’utilizzo della bicicletta e di servizi di noleggio di veicoli elettrici o a basso impatto ambientale; segnalare all’ufficio scolastico regionale eventuali problemi legati al trasporto dei disabili.

Cosa di non poco conto, confermata anche dal secondo emendamento, che inserisce l’art. 12-ter all’art. 8 del Decreto Legge 68/2022, eliminando dall’elenco delle amministrazioni obbligate alla nomina del mobility manager e alla redazione del Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro dalla legge 77/2020.

Il che vorrebbe dire che le istituzioni scolastiche NON SONO PIU’ TENUTE A REDIGERE IL PIANO DEGLI SPOSTAMENTI CASA-LAVORO – PSCL rimanendo tra i compiti del mobility manager scolastico solo la funzione “educativa” e di supporto al mobility manager aziendale che, però, si troverà privo di un documento fondamentale (il PSCL) necessario per comprendere le necessità di mobilità della scuola, dei suoi dipendenti e dei suoi studenti.

La cosa trova conferma nel Dossier del Senato del 28 luglio scorso (pag. 133) dove, riguardo alle linee guida (per la cui emanazione è stato anche eliminato il termine di 60 giorni…) si specifica le stesse “vengono espressamente finalizzate alla promozione della funzione educativa della scuola e dello sviluppo sostenibile” mentre si afferma che “il comma 12-ter novella l’articolo 229, comma 4, primo periodo, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, al fine di sottrarre le istituzioni scolastiche dagli obblighi di adozione del piano degli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente e di nomina di un mobility manager.

Quindi il mobility manager scolastico, se nominato (visto che, sull’obbligo, nulla le norme dispongono, sottolineandone, anzi, la “volontarietà”, nel rispetto della “autonomia” delle istituzioni scolastiche” diventerà un semplice “educatore” e un “consigliere” del mobility manager d’area comunale, al quale, invece, rimarrà il compito di coordinare tutti i piani degli altri enti e strutture private.

A tal proposito la Responsabile Area Scuola di FIAB, Mavi Zonfrillo, evidenzia “Premesso che perseguire la transizione ecologica attraverso la mobilità sostenibile è un obiettivo fondamentale e che la scuola gioca un ruolo educativo indispensabile in tal senso, orientando i giovani verso stili di vita corretti e sostenibili, riteniamo che non sia corretto entrare nel complesso sistema organizzativo delle strutture scolastiche inserendo funzioni e incarichi aggiuntivi senza un adeguato piano di formazione e senza il rispetto delle specifiche competenze dei docenti e, soprattutto, senza prevedere risorse aggiuntive senza le quali si andrebbero ad intaccare le già risicate risorse a disposizione delle singole scuole.”

Durante la pandemia – sottolinea Zonfrillo – le istituzioni scolastiche sono state lasciate solo ad affrontare le non poche criticità per la riorganizzazione degli orari scolastici in rapporto al servizio di trasporto pubblico, con i noti problemi di sovraffollamento, e conseguente sicurezza, dei mezzi, e non può ignorarsi la necessità di una figura che organizzi gli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro di studenti e dipendenti, ma tale figura non può essere lasciata sola e, soprattutto, occorrono specifica formazione ed adeguate risorse. Ben venga, quindi, la possibilità di incaricare esperti esterni all’organizzazione scolastica, con specifiche professionalità, ma sarebbe opportuno centralizzare tali figure all’interno degli Uffici Scolastici Provinciali, restituendo al mobility manager scolastico il compito di redigere il Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro/Casa-Scuola ed integrando la parte educativa e divulgativa nel piano dell’offerta formativa.

Sulla questione interviene anche Raffaele Di Marcello, Responsabile del Centro Studi FIAB “La figura del mobility manager scolastico ha peculiarità ben distinte rispetto a quella del mobility manager aziendale, ma il piano degli spostamenti è un documento essenziale per entrambi. Comprendiamo le criticità che devono affrontare le istituzioni scolastiche ma gli stessi problemi sono  presenti anche all’interno di tanti Comuni che, pur avendo individuato la figura del mobility manager aziendale e d’area, non riescono poi, realmente, ad operare in maniera efficace. Chiediamo, quindi, che l’intera materia vada rivista in maniera organica, senza inserire innovazioni o modifiche in provvedimenti di legge parziali che rischiano di vanificare le potenzialità, finora inespresse, dei mobility manager, e che, soprattutto, si prevedano adeguate risorse per la formazione degli addetti, le piattaforme informatiche unificate e la retribuzione di figure altamente specializzate che non possono svolgere i tanti compiti di competenza a titolo gratuito in aggiunta ad altre attività d’ufficio o didattiche“.

Mobility Manager scolastico, in arrivo il sito per monitorare e incentivare il bike to school

4 ottobre 2021

di Raffaele Di Marcello

Il mobility manager scolastico è una figura, scelta su base volontaria, che ogni scuola può nominare per organizzare, attraverso il piano degli spostamenti casa-scuola, la mobilità di personale scolastico e studenti. Introdotto dalla legge 221 del 28 dicembre 2015, entrata in vigore il 2 febbraio 2016, il mobility manager scolastico, secondo l’articolo 5, comma 6, della norma, è una figura professionale scelta su base volontaria e senza riduzione del carico didattico, in coerenza con il piano dell’offerta formativa, con l’ordinamento scolastico e tenuto conto dell’organizzazione didattica esistente, da individuare tra il personale docente.

Mobility Manager scolastico: cosa fa

Numerose, e importanti, le competenze di tale figura: deve sapere organizzare e coordinare gli spostamenti casa-scuola-casa del personale scolastico e degli studenti; mantenere i collegamenti con le strutture comunali e le aziende di trasporto; coordinarsi con gli altri istituti scolastici presenti nel medesimo comune; verificare soluzioni, con il supporto delle aziende che gestiscono i servizi di trasporto locale, su gomma e su ferro, per il miglioramento dei servizi e l’integrazione degli stessi; garantire l’intermodalità e l’interscambio; favorire l’utilizzo della bicicletta e di servizi di noleggio di veicoli elettrici o a basso impatto ambientale; segnalare all’ufficio scolastico regionale eventuali problemi legati al trasporto dei disabili.

La legge del 2015 prevedeva anche che, entro l’inizio di aprile 2016, fossero emanate dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, sentiti per i profili di competenza i Ministri delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (già Ministro delle infrastrutture e trasporti) e della transizione ecologica (già Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare), specifiche linee guida per favorire l’istituzione del manager scolastico. Ma, ad oggi, di tale documento non vi è traccia.

Un portale web in cantiere

Qualcosa, a soccorso dei docenti nominati per tale incarico, sembra però essere in arrivo. Infatti la sottosegretaria all’Istruzione, Barbara Floridia, in un intervista al Corriere della Sera, in merito agli spostamenti casa-scuola ha annunciato: «È questa una delle criticità che restano in questo inizio di anno. Dalla fine di settembre alcune scuole in via sperimentale (da dicembre sarà disponibile per tutte le altre) potranno accedere al portale “della mobilità green” non solo per promuovere percorsi di mobilità sostenibile agli studenti ma anche per conoscere i flussi di insegnanti e studenti. Questo strumento servirà per segnalare criticità agli enti locali, chiedere potenziamenti di linee urbane e anche organizzare gli orari delle classi in questo periodo di emergenza».

In un’altra intervista pubblicata sul sito OrizzonteScuola la stessa sottosegretaria ha dichiarato:

«Ho personalmente lavorato ad un progetto che metterà a disposizione di tutte le scuole italiane in tempi brevi un software in grado di supportare i mobility manager scolastici nella gestione dei flussi casa-scuola-casa. Grazie a questo strumento si potrà disporre di un quadro chiaro ed immediato dei flussi che interessano quel determinato istituto e suggerire percorsi di mobilità alternativa, sostenibile, “dolce”, che oltre a mirare all’obiettivo della sostenibilità potranno consentire insieme ad altre misure un minor carico in capo al trasporto pubblico locale – aggiungendo –  Inoltre questo strumento consentirà di suggerire agli Enti locali l’eventuale implementazione di reti di trasporto pubblico locale ed urbano oltre alla creazione di percorsi da e verso la scuola nei casi in cui questi manchino, evidenziando in particolare eventuali criticità per ciò che riguarda il trasporto di persone con disabilità. Sperimenteremo a stretto giro questo strumento e lo metteremo a disposizione entro l’anno di tutte le scuole».

Un supporto utile, quindi, per i mobility manager scolastici, che potranno predisporre i piani degli spostamenti casa-scuola avvalendosi di tale software e anche delle recenti linee guida per la redazione e implementazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro, emanate dal Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili che, pur non essendo specifiche per le scuole, forniscono, comunque, riferimenti preziosi per la costruzione del piano degli spostamenti casa-scuola.

La linea FIAB

Come FIAB confidiamo che la figura del mobility manager scolastico, per tutte le scuole di ogni ordine e grado, e per le università, diventi strutturale e obbligatorio, fornendo, a livello ministeriale, tutti gli strumenti necessari agli istituti scolastici e agli atenei, riconoscendo, a chi viene investito di tale ruolo, una specifica professionalità adeguatamente inquadrata nell’organizzazione scolastica, anche a livello retributivo.