Nell’ambito della campagna #PRIMALABICI lanciata da FIAB per promuove l’uso della bicicletta negli spostamenti quotidiani come mezzo sicuro e sostenibile per se stessi e gli altri, la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta mette a disposizione delle aziende un Decalogo con utili indicazioni per rendere i luoghi di lavoro bike-friendly così da incentivare il bike-to-work tra i lavoratori.
L’iniziativa, rivolta a tutte le aziende pubbliche e private di ogni dimensione, è supportata dall’immagine aggiornata della campagna CASA-LAVORO, PRIMA LA BICI! Attraverso il Decalogo per aziende bike-friendly (che trovate in allegato in fondo all’articolo), FIAB fornisce in modo chiaro e sintetico indicazioni pratiche per aziende di ogni dimensione. Cosa serve a chi sceglie di andare al lavoro in bici? Parcheggiare in sicurezza e potersi cambiare. Ma occorre anche motivare con adeguata comunicazione e incentivi mirati.
Il vademecum tratta ciascun aspetto con soluzioni dal livello minimo a quello buono e ottimo, dagli interventi basilari fino a iniziative più strutturate. Un esempio? All’esigenza di parcheggiare la bici, l’azienda può rispondere con l’installazione di rastrelliere adeguate (intervento minimo), fornire in aggiunta una tettoia (intervento buono), oppure predisporre un locale chiuso dove riporre le biciclette attrezzato per piccole riparazioni (intervento ottimo).
«Anche l’OMS raccomanda di muoversi in bicicletta per garantire il distanziamento sociale e mantenersi in salute – ricorda Alessandro Tursi, presidente FIAB – Senza salute, come abbiamo visto, non c’è economia ne ripresa. Ecco perché tendiamo la mano alle aziende per accompagnarle nelle politiche di responsabilità sociale. Aziende e sindacati assieme possono fare la propria parte per il comune obiettiva del benessere dei lavoratori, e quindi anche dell’azienda e della collettività».
In tema della sicurezza è fondamentale anche nel bike-to-work e l’impegno di FIAB negli anni ha portato ad esempio, nel 2016, al riconoscimento INAIL dell’ infortunio in itinere per chi sceglie di andare al lavoro in bicicletta. Le aziende, inoltre, possono offrire ai dipendenti, come incentivo, la polizza RC per spostamenti in bici. Un’interessante soluzione è l’adesione a CIAB-Club Imprese Amiche della Bicicletta (partner della campagna CASA-LAVORO, PRIMA LA BICI!) che prevede la copertura assicurativa RC per tutti gli spostamenti in bici dei dipendenti. In alternativa, l’azienda può assicurare ciascun dipendente mediante il tesseramento individuale a FIAB, che include la copertura assicurativa RC Bici per danni a terzi provocati in bicicletta.
Una rete metropolitana che a partire da Bologna si estenda a connettere tutti i principali centri abitati, poli produttivi e funzionali del territorio metropolitano. E’ la Bicipolitana che è stata presentata mercoledì mattina in video conferenza stampa dal sindaco metropolitano Virginio Merola, affiancato dal Consigliere metropolitano delegato alla Mobilità Marco Monesi e dall’Assessore del Comune di Bologna alle Politiche per la mobilità Claudio Mazzanti.
La rete sarà composta in totale da 493 km (di cui 145 esistenti); 10 le direttrici principali e 6 le linee complementari (275 km di cui 84 esistenti) integrate con il Biciplan del capoluogo. Il progetto, già previsto dal Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), ha alcuni tratti già realizzati, altri tratti in corso di realizzazione (entro l’anno apriranno la rete ciclabile della Reno-Galliera e il tratto bolognese della Ciclovia del Sole il cui cantiere ripartirà il 4 maggio), altri già finanziati ed altri ancora da realizzare.
“Le misure di distanziamento sociale, l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale e le altre strategie per limitare la diffusione del virus soprattutto negli spazi chiusi – ha spiegato Merola – contribuiranno ad aumentare l’uso dell’auto privata che nell’immaginario collettivo inizierà ad essere considerato il sistema di trasporto più sicuro perché garantisce l’isolamento rispetto ai mezzi del trasporto pubblico. È facile quindi prospettare un aumento dell’inquinamento atmosferico e della congestione nelle nostre strade. Occorrono contromisure per mitigare questo scenario ed offrire una mobilità sicura e sostenibile e la Bicipolitana rappresenta un tassello fondamentale di questa strategia, insieme ad altri di cui ho già parlato nei giorni scorsi come il tema degli orari della città e dello smart working, misure strategiche per gestire al meglio la mobilità quotidiana delle persone. Per questo cercheremo di anticiparne e velocizzarne la realizzazione perché ampi tratti siano percorribili già entro il 2020, per far si che nella fase 2 e ancora di più da settembre sia uno strumento in campo per la mobilità dei cittadini”.
Nel dettaglio per anticipare la realizzazione della Bicipolitana (che nel progetto originario doveva essere completata entro il 2030) oltre allo sblocco dei cantieri avviati si anticiperanno alcuni progetti già in programma (94,3 km i chilometri delle direttrici che si realizzeranno accelerando i programmi, di cui 13,3 nel Comune di Bologna) e si crearanno alcune corsie temporanee di connessione per poter cucire tra loro i tratti esistenti.
In questo modo la Bicipolitana entro il 2020 sarà percorribile per quasi il 60% degli oltre 275 km delle 10 direttrici principali per raggiungere il capoluogo. Nel mese di maggio si faranno gli approfondimenti progettuali e finanziari per realizzare le corsie temporanee di connessione entro l’apertura delle scuole.
Il 2020 sarà un anno particolarmente significativo per la rete ciclabile bolognese, non solo per la Bicipolitana, ma anche perchè verranno realizzati importanti tratti di ciclabili sul territorio per un totale di 126 km di nuove piste. Tra queste ricordiamo: l’Asse ciclopedonale metropolitano Santerno, l’asse ciclopedonale metropolitano della Val Sellustra, l’asse ciclopedonale metropolitano della via Emilia-Mordano, il tratto Ganzanigo-Medicina, il collegamento ciclopedonale con l’Unipol Arena a Casalecchio, il collegamento ciclopedonale con APEA Ponte Rizzoli a Ozzano, l’asse ciclopedonale della via Emilia Ozzano-Castel San Pietro Terme, l’asse ciclopedonale della via Emilia Ozzano-San Lazzaro di Savena, la pista ciclabile Rastignano-Pianoro Vecchio e, a Bargellino (Calderara di Reno), l’asse principale via Torretta-via Finelli.
Per quel che riguarda il capoluogo entro il 2020 verranno invece concluse le seguenti direttrici: sviluppo della rete ciclabile dal centro in direzione nord (Stalingrado, Zanardi, Corticella-Croce Coperta a confine Castel Maggiore), corridoio ciclo-eco-ortivo di via delle Bisce, ciclabile in via Stazione Roveri-via della Centralinista-Bike station SFM Roveri, ciclabile Bisce-Ferroviere-Smistamento Martinetti – Fantoni – Fresatore – Fonditore – Industria – Rot. Modonesi Pilastro – Panzini – Rotonda Visconti – Viadagola (San Donato).
Questo potenziamento della rete ciclabile metropolitana potrà certamente essere rafforzato dagli annunciati finanziamenti regionali e statali per incentivare l’acquisto di bici elettriche e monopattini.