Archivio mensile Ottobre 2022

Mobilità. Le Regioni indicano le priorità.

Nella seduta del 24 ottobre 2022 la Conferenza delle Regioni ha approvato le proposte strategiche da sottoporre al nuovo Governo. Tra queste diverse riguardano la mobilità e viene citato anche il Piano Generale della Mobilità Ciclistica e viene chiesta l’istituzione, presso il MIMS, una struttura organizzativa che si occupi di infrastrutture ciclabili a livello nazionale e dell’attuazione del PGMC ai sensi della L 2/2018

di Raffaele Di Marcello – Centro Studi nazionale FIAB

Nel documento della Conferenza delle Regioni del 24 ottobre sono state approvate le “Proposte strategiche delle Regioni e delle Province autonome per i prossimi provvedimenti legislativi della nuova legislatura e sulla legge di bilancio dello Stato 2023-2025“.
Il documento si suddivide in diverse tematiche, fra queste anche quelle relative a Governo del territorio, mobilità e infrastrutture.
Di seguito i temi prioritari relativi alla mobilità, che sono stati evidenziati dalla Conferenza delle Regioni al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Governo e ai suoi Ministri per le competenze d’interesse:> TPL – Risorse straordinarie per la compensazione mancati introiti tariffari 2021 – 2022: si ricorda che il Fondo ad hoc istituito al fine di far fronte al crollo degli introiti tariffari conseguente alla crisi sanitaria ex-Covid, ad oggi, copre integralmente solo i mancati introiti registrati dal 23 febbraio 2020 al 31 gennaio 2021, pari a circa 1,6 miliardi di euro. Ciò premesso, si ribadisce la necessità di una copertura integrale dei mancati introiti tariffari 2021-2022 (gennaio-marzo) e di regolamentare o, in subordine, di fornire un parere sul tema dell’attribuzione del rischio. Il Governo aveva fornito rassicurazioni sulla copertura dei minori ricavi da tariffa alla stregua di quanto accaduto per il 2020. Al momento non risultano esserci iniziative nazionali in ordine a questa criticità. (stima 950 milioni di euro per il solo 2021).

Maggiori costi energetici /carburanti

Le aziende hanno registrato impennate anche importanti dei costi energetici e carburanti. Il fondo, di cui all’art. 9, comma 1, del DL 115/2022, nonostante l’incremento previsto nel DL Aiuti ter, (in totale 140 milioni di euro) è assolutamente insufficiente, aggirandosi il reale fabbisogno del settore intorno alla cifra di circa 400 milioni di euro.

D’altro canto, i contratti di servizio prevedono un adeguamento del corrispettivo al tasso di inflazione programmato che si traduce in una spesa obbligatoria per le Regioni e Province autonome.

Tavolo di confronto permanente con MIMS-MEF sull’attuazione investimenti: richiesta di istituire un tavolo tecnico- politico permanente, che operi anche mediante tavoli tematici, volti al monitoraggio dello stato di attuazione degli interventi finanziati con risorse del PNRR, del Fondo complementare e di fondi nazionali e alla soluzione delle difficoltà registrate.

Piano generale della mobilità ciclistica (PGMC): soluzione normativa delle principali criticità, già segnalate in sede di intesa, relative al tema della proprietà e gestione della rete ciclabile; istituzione di un fondo di rotazione da destinare alle Regioni per la progettazione delle ciclovie nazionali; istituire presso il MIMS una struttura organizzativa che si occupi di infrastrutture ciclabili a livello nazionale e dell’attuazione del PGMC ai sensi della L 2/2018.

Piano di settore mobilità scolastica. Un importante strumento tutto da costruire.

Piano di settore mobilità scolastica. Un importante strumento tutto da costruire. E resta l’incognita di cosa farà il nuovo Governo.

Previsto dal Piano Generale della Mobilità Ciclistica, approvato in extremis dal Governo uscente, il Piano di settore della mobilità scolastica rappresenta un utilissimo strumento per rendere sicure le strade in prossimità delle scuole, e salvare molte vite. Cosa farà il nuovo Governo? Porterà avanti le azioni messe in campo dal MIMS? I prossimi mesi ci daranno una risposta.

di Raffaele Di Marcello – Centro Studi nazionale FIAB

Con la pubblicazione del D.M. 23 agosto 2022 in Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n.239 del 12-10-2022), è entrato pienamente in vigore il Piano Generale della Mobilità Ciclistica (PGMC).

Il Piano contiene una serie di elementi interessanti e di rimandi a successive azioni, tra le quali la redazione, di concerto tra il Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili e il Ministero dell’Istruzione, di un piano di settore per la mobilità scolastica finalizzato alla educazione e sensibilizzazione della mobilità attiva a partire dai percorsi casa-scuola.

Un piano tutto da costruire, visto che lo stesso PGMC non fornisce molti elementi utili per la redazione dello stesso. Nel Piano Generale si rileva che, gli spazi dedicati ai percorsi casa-scuola e le aree davanti alla scuola, non sono assolutamente a misura di pedoni e ciclisti e che è necessario adottare il divieto di circolazione e sosta delle auto nelle aree in prossimità degli accessi agli istituti scolastici negli orari di entrata e uscita, affinché gli studenti possano raggiungere la scuola in sicurezza a piedi o in bicicletta, anche con l’applicazione delle “zone scolastiche“, introdotte nel codice della strada dall’art. 49 del D.L. 76/2020.

Ricordiamo che le zone scolastiche sono definite come “zona urbana in prossimità della quale si trovano edifici adibiti ad uso scolastico, in cui è garantita una particolare protezione dei pedoni e dell’ambiente, delimitata lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e di fine”. Nelle zone scolastiche, in particolare, “può essere limitata o esclusa la circolazione, la sosta o la fermata di tutte o di alcune categorie di veicoli, in orari e con modalità definiti con ordinanza del sindaco”.

Inoltre, tra gli Obiettivi Specifici per le politiche di incentivazione della mobilità ciclistica urbana, troviamo:

OSp_2.3: aumentare il numero di studenti (scuole superiori e universitarie) che utilizzano la bicicletta negli spostamenti casa-studio e incrementare sistemi di mobilità attiva (bicibus e pedibus), anche sostitutivi o complementari del sistema di trasporto con bus scolastici, per gli studenti delle scuole primaria e secondaria di primo grado negli spostamenti casa/scuola.

Nel PGMC c’è poi un intero paragrafo (pag. 74) relativo alle Azioni per la mobilità scolastica sostenibile, sia per orientare verso la mobilità attiva gli spostamenti sistematici degli degli Enti Locali che per favorire la mobilità scolastica sostenibile. Tra questi:

  • effettiva nomina dei mobility manager scolastici, e approvazione dei piani di spostamento casa-scuola, relativamente agli spostamenti sia degli alunni sia del personale;
  • istituzione diffusa di zone e strade scolastiche, escludendo la circolazione e sosta veicolare almeno negli orari di entrata e uscita degli studenti, a tutela della loro incolumità e salute;
  • interventi infrastrutturali prioritari di messa in sicurezza, potenziamento della segnaletica e miglioramento dell’accessibilità dei percorsi e attraversamenti pedonali e ciclabili lungo gli itinerari che conducono alle scuole;
  • “bicibus” e “piedibus”, quali servizi pubblici di trasporto collettivo, nonchè strumenti di crescita dell’autonomia e della conoscenza del territorio dal punto di vista educativo;
  • destinazione degli spazi pertinenziali all’aperto (cortili e simili) degli edifici scolastici a funzioni primarie di socialità, gioco e outdoor education, evitando che siano invece adibiti a parcheggi di veicoli a motore;
  • installazione di rastrelliere per la sosta sicura delle biciclette, del personale scolastico, degli allievi e dei loro accompagnatori negli spazi pertinenziali degli edifici scolastici.

Tutti elementi da inserire nel futuro piano di settore della mobilità scolastica. Peccato che la figura del mobility manager scolastico, molto dibattuta e poco accettata negli ambienti scolastici, sindacati compresi, sia state recentemente depotenziata con il D.L. 68/2022, eliminando l’obbligo della redazione del Piano degli Spostamenti Casa-Scuola, mantenendo una funzione solo educativa (che, comunque, sarebbe già qualcosa) senza, però, chiarire l’inserimento di tale ruolo all’interno della struttura scolastica (per approfondimenti leggere questo articolo).

Ricordiamo che nell’ambizioso piano “RiGenerazione Scuola” che il Ministero dell’Istruzione ha lanciato un anno fa con l’obiettivo affrontare il tema della sostenibilità in chiave sistemica puntando su quattro pilastri: 1. rigenerazione dei saperi, 2. rigenerazione dei comportamenti, 3. rigenerazione delle infrastrutture, 4. rigenerazione delle opportunità, troviamo, nel pilastro n. 2, proprio le Zone scolastiche, con:

  • Nuovi strumenti per il Mobility Management per le scuole
  • Rafforzamento zone scolastiche
  • Mobilità dolce intorno alle scuole (+Pedibus e +Ciclovie)

e tra le risorse investite:

Cosa accadrà ora con il nuovo Governo? Non resta che aspettare per scoprirlo.

Nel frattempo è utile ricordare che ogni anno, nel nostro Paese, 40 bambini vengono investiti e uccisi e che dal 2014 a oggi sono 270 i bambini morti a causa della violenza stradale.

Una strage che può, e deve, essere evitata.