di Raffaele Di Marcello – Centro studi FIAB
Martedi 12 marzo scorso il Parlamento europeo ha approvato con 370 voti favorevoli, 199 contrari 46 astenuti la Direttiva Europea EPBD (Energy performance of building directive) meglio conosciuta come Case green. Dopo un anno di trattative, l’assemblea plenaria ha chiuso il percorso del provvedimento, che ora dovrà ricevere l’approvazione formale del Consiglio e poi andrà in Gazzetta Ufficiale per entrare in vigore.
La Direttiva, volta a ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio entro il 2030 e pervenire alla neutralità climatica entro il 2050, contiene anche importanti novità per la mobilità ciclistica.
“La promozione della mobilità verde – si legge nella Direttiva – è un elemento portante del Green Deal europeo e gli edifici possono svolgere un ruolo importante nel fornire le infrastrutture necessarie, non solo per la ricarica dei veicoli elettrici ma anche per la ricarica delle biciclette. Il passaggio alla mobilità attiva, come la bicicletta, può ridurre in modo significativo le emissioni di gas a effetto serra prodotte dai trasporti. Alla luce dell’aumento della vendita di biciclette con pedalata assistita elettricamente e di altri tipi di veicoli di categoria L di cui all’articolo 4 del regolamento (UE) n. 168/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, e al fine di agevolare l’installazione di punti di ricarica in una fase successiva, il pre-cablaggio o la canalizzazione dovrebbero essere obbligatori nei nuovi edifici residenziali e, laddove tecnicamente ed economicamente fattibile, negli edifici residenziali sottoposti a ristrutturazioni importanti.”
“La mancanza di parcheggi per bici – evidenzia la Direttiva – è un ostacolo serio alla diffusione della bicicletta, negli edifici residenziali e non residenziali. I requisiti a livello dell’Unione e i regolamenti edilizi nazionali possono sostenere efficacemente la transizione verso una mobilità più pulita grazie a disposizioni relative a un numero minimo di posti bici, e la realizzazione di posti bici e delle relative infrastrutture in zone in cui le biciclette sono meno utilizzate potrebbe determinare un aumento del loro impiego.
L’obbligo di assicurare posti bici non dovrebbe dipendere dalla disponibilità e dall’offerta di posti auto, né essere necessariamente collegato ad esse, in quanto in determinate circostanze tali posti auto potrebbero non essere disponibili. Gli Stati membri dovrebbero consentire l’aumento dei posti bici negli edifici residenziali in cui non vi sono posti auto prevedendo l’installazione di almeno due posti bici per unità immobiliare residenziale.”
Una presa di posizione importante da parte dell’Unione Europea che viene maggiormente dettagliato all’art. 14 della Direttiva dove si prevede:
-Per quanto riguarda gli edifici non residenziali di nuova costruzione con più di cinque posti auto e gli edifici non residenziali sottoposti a ristrutturazioni importanti, con più di cinque posti auto, e, entro il 1º gennaio 2027, per tutti gli edifici non residenziali con più di 20 posti auto, una previsione di posti bici che rappresentino almeno il 15% della media o il 10% della capacità totale di utenza degli edifici non residenziali, tenendo conto dello spazio necessario anche per biciclette di dimensioni maggiori rispetto a quelle standard.
-Per quanto riguarda gli edifici residenziali di nuova costruzione con più di tre posti auto e gli edifici residenziali sottoposti a ristrutturazioni importanti, con più di tre posti auto, una previsione di installazione di almeno due posti bici per unità immobiliare residenziale.
Per “posto bici” si intende uno spazio designato per il parcheggio di almeno una bicicletta.
Gli Stati membri, che dovranno recepire la Direttiva nelle normative nazionali, dovranno assicurare la disponibilità di assistenza tecnica per i proprietari di immobili ed i locatari che intendono installare punti di ricarica e posti bici.
Non resta che attendere l’approvazione definitiva della Direttiva e, soprattutto il suo recepimento nella normativa italiana che, attualmente, prevede parcheggi per biciclette nella Legge 366/98 e nel successivo DM 557/98 di attuazione, anche se non indica espressamente i posti bici all’interno degli edifici, pubblici o privati.
Va evidenziato che, con la Legge 11 gennaio 2018, n. 2 – Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica – si prevede, analogamente a precedenti e successive leggi regionali sulla stessa materia:
– all’art. 5, che il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica, contenga:
(omissis)
– all’art. 6 che il Biciplan definisca:
(omissis)
– all’art. 8 che:
(omissis)
Quindi la legge nazionale sulla mobilità ciclistica prevede già che, nei Regolamenti edilizi, sia prevista la realizzazione di spazi comuni ed attrezzati per il deposito di biciclette, in tutte le tipologie di edifici, residenziali o produttivi, ma demanda ai Comuni l’individuazione dei parametri di dotazione del numero di stalli.
La Direttiva europea, ora, fornisce un parametro preciso. Vedremo quali saranno gli effetti.
di Redazione 0.1.02.2024
Entra nel vivo la 7a edizione di ComuniCiclabili, l’iniziativa della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta con il riconoscimento per le città a misura di bicicletta. Anche Aosta e Ascoli Piceno entrano nella rete dei Comuni amici della bicicletta.
Sono state consegnate oggi le prime bandiere gialle 2024 della settima edizione di FIAB-ComuniCiclabili, il riconoscimento – già assegnato dal 2017 a oggi a 180 città – che valuta e attesta l’impegno dei territori italiani nel promuovere la ciclabilità come modello di mobilità sostenibile, scelta fondamentale per il buon esito della transizione virtuosa delle nostre città.
Alla cerimonia on line hanno partecipato anche le prime due new entry di questa edizione. Si tratta di Aosta, che conquista un punteggio di 3 bike-smile su un massimo di 5 (e che decreta contestualmente anche l’ingresso dell’omonima regione nella rete dei ComuniCiclabili di FIAB) e di Ascoli Piceno, con 2 bike-smile.
“La rete dei ComuniCiclabili – dichiara Alessandro Tursi, Presidente FIAB – cresce ancora, grazie al consolidato rapporto di collaborazione e fiducia tra FIAB e amministrazioni locali. Le migliori innovazioni nel nostro Paese arrivano dalle comunità locali che, attraverso la scelta dei propri rappresentanti, esprimono sempre di più il desiderio di cambiare in meglio lo spazio delle proprie città”.
Dei circa quaranta rinnovi consegnati oggi ad altrettanti comuni già presenti nel network, meritano una citazione alcuni comuni. Parliamo prima di tutto di Pesaro, che vede confermato per il settimo anno consecutivo il massimo punteggio di 5 bike-smile e che, grazie all’importante ruolo di Capitale della Cultura italiana 2024, quest’anno potrà essere un esempio per il resto d’Italia anche in tema di mobilità e spazio pubblico. Altro caso interessante è quello di Giulianova (TE) che ottiene la promozione a 3 bike-smile grazie anche all’impegno nell’ambito del progetto della Città 30 più lunga d’Italia: 45 km lungo il litorale abruzzese, attraverso i territori dei 7 comuni teramani dell’ATS Città della Costa.
Entra nel vivo la 7a edizione di ComuniCiclabili, l’iniziativa della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta con il riconoscimento per le città a misura di bicicletta. Anche Aosta e Ascoli Piceno entrano nella rete dei Comuni amici della bicicletta.
Sono state consegnate oggi le prime bandiere gialle 2024 della settima edizione di FIAB-ComuniCiclabili, il riconoscimento – già assegnato dal 2017 a oggi a 180 città – che valuta e attesta l’impegno dei territori italiani nel promuovere la ciclabilità come modello di mobilità sostenibile, scelta fondamentale per il buon esito della transizione virtuosa delle nostre città.
Alla cerimonia on line hanno partecipato anche le prime due new entry di questa edizione. Si tratta di Aosta, che conquista un punteggio di 3 bike-smile su un massimo di 5 (e che decreta contestualmente anche l’ingresso dell’omonima regione nella rete dei ComuniCiclabili di FIAB) e di Ascoli Piceno, con 2 bike-smile.
“La rete dei ComuniCiclabili – dichiara Alessandro Tursi, Presidente FIAB – cresce ancora, grazie al consolidato rapporto di collaborazione e fiducia tra FIAB e amministrazioni locali. Le migliori innovazioni nel nostro Paese arrivano dalle comunità locali che, attraverso la scelta dei propri rappresentanti, esprimono sempre di più il desiderio di cambiare in meglio lo spazio delle proprie città”.
Dei circa quaranta rinnovi consegnati oggi ad altrettanti comuni già presenti nel network, meritano una citazione alcuni comuni. Parliamo prima di tutto di Pesaro, che vede confermato per il settimo anno consecutivo il massimo punteggio di 5 bike-smile e che, grazie all’importante ruolo di Capitale della Cultura italiana 2024, quest’anno potrà essere un esempio per il resto d’Italia anche in tema di mobilità e spazio pubblico. Altro caso interessante è quello di Giulianova (TE) che ottiene la promozione a 3 bike-smile grazie anche all’impegno nell’ambito del progetto della Città 30 più lunga d’Italia: 45 km lungo il litorale abruzzese, attraverso i territori dei 7 comuni teramani dell’ATS Città della Costa.
della Costa.
Dei 35 capoluoghi di regione e provincia già in rete – cui si sono aggiunti Aosta e Ascoli Piceno – hanno ricevuto oggi la valutazione 2024 e rinnovato la propria presenza in FIAB ComuniCiclabili le città di Bari (1 bike-smile), L’Aquila e Lecce (con 2 bike-smile), Torino (3 bike-smile), Piacenza (4 bike-smile), Ferrara e Pesaro (5 bike-smile).
Ospite del consueto momento formativo riservato ai ComuniCiclabili FIAB nell’ambito della cerimonia è quest’anno Roberta Frisoni, assessore alla mobilità, urbanistica e trasporto pubblico del Comune di Rimini, città che ha appena vinto la candidatura per ospitare l’edizione 2026 di Velo-city, il più importante summit mondiale sulla ciclabilità organizzato ogni anno da ECF- European Cyclists’ Federation.
Come ricorda Tursi, FIAB ha sostenuto fortemente questa candidatura e avrà un ruolo centrale nella proposta e nel coordinamento dei contenuti di Velo-city 2026 di cui sarà Programme Director. “Dopo anni di impegno congiunto con la città di Rimini, ComuneCiclabile fin dalla prima edizione, riportiamo in Italia, dopo ben 35 anni, Velo-city, il più importante evento al mondo sulla mobilità in bicicletta e lo spazio pubblico – afferma Tursi. “Grazie al partenariato con ANCI ci saranno agevolazioni per favorire la partecipazione dei comuni italiani all’evento. Finora l’Italia si è aperta poco al mondo su questo fronte, pertanto porteremo il mondo in Italia”.
Premiato per la sua capacità di orientarsi verso la mobilità sostenibile, trasformandosi in una città vivibile e salutare, il capoluogo romagnolo accoglie con orgoglio l’importante manifestazione di respiro internazionale, che attrae più di 1.500 delegati provenienti da oltre 60 paesi e che si pone come un momento di confronto e scambio di conoscenze per la promozione della mobilità attiva e sostenibile. L’evento riunisce ogni anno tutte le principali figure coinvolte nella definizione di politiche, nella promozione e realizzazione di infrastrutture per la ciclabilità, fondamentali per una vera transizione delle nostre città: dalle organizzazioni che si occupano di advocacy ai decisori politici, dal mondo accademico alle aziende di settore.
L’edizione 2024 di FIAB-ComuniCiclabili prosegue quindi a pieno ritmo e, in primavera, è già prevista la consegna di altre bandiere gialle. Ricordiamo che l’iniziativa è patrocinata da: Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ECF-European Cyclists’ Federation, ANCI-Associazione Nazionale Comuni Italiani, INU-Istituto Nazionale di Urbanistica, Associazione dei Comuni Virtuosi, ALI-Autonomie Locali Italiane, Città in Bici, World Cycling Alliance e WWF.